La mia storia

Per molto tempo mi sono fatta condizionare dalle aspettative che avevo intorno, lasciandomi trascinare dalla corrente. Da qualche parte, dentro di me, ho sempre percepito che esiste una strada per ciascuno, una strada dove a fare la differenza è ciò che tu sei, eppure un’altra parte di me sminuiva il mio stesso sentire… ed è così che ho scoperto che questa strada non è scontata, non ti viene regalata, anzi ha bisogno che tu ti fidi di lei e che la percorri con coraggio e fede.

Pensavo di non avere il carattere per ascoltare la mia chiamata e ho lasciato che altri pensieri – della famiglia e del mio ambiente – contaminassero il mio dialogo interno e, di conseguenza, le mie scelte.

Con il tempo, ho sviluppato uno stato di salute sempre più precario, combattendo con diverse patologie (disturbi del sonno, ipotiroidismo, fibromialgia, adenomiosi e varie neuropatie). Ho creduto che avrei convissuto con dolori invalidanti per il resto dei miei giorni.

Ma ho anche cominciato a mettermi in ascolto. Ho compreso che il corpo mi stava inviando segnali a tutto spiano, per farmi accorgere che mi ero messa alla periferia della mia stessa esistenza.

Non sapevo come, ma sapevo che dovevo cambiare, che dovevo tirarmi fuori da quella bolla ipnotica in cui sprofondi quando lasci agli altri il potere di decidere per i tuoi passi, mentre tu resti all’angolo. In altre parole, dovevo trovare il modo di tornare “al centro” di me.

Ho continuato a mettere in discussione quello che “sapevo”, a fare spazio a nuove possibilità, a nuovi punti di vista. Mi sono aperta a intuizioni più profonde e ho imparato a dialogare con le emozioni, a esplorare la dimensione energetica e, da qui, gestire meglio le mie priorità.

In risposta, la mia salute è migliorata e, con essa, la mia capacità di mettere a fuoco e coltivare le mie più grandi passioni: la crescita personale e la spiritualità.

Ho così frequentato diversi corsi e scuole, portato avanti un lavoro nel campo dell’editoria e della comunicazione che mi appassionava e, dopo qualche anno, ho pubblicato il libro AAA cercasi guru disperatamente e il libro+carte Oracolo del Maestro Interiore.

Che cambiamento! Ma in realtà mi aspettava un salto ancora più grande.

Ricordo che era un tardo pomeriggio di settembre, tiepido e luminoso, e stavo tornando a casa dal lavoro. Ho deviato dall’usuale percorso casa-ufficio, ho raggiunto un parco, mi sono seduta su una panchina e… ho cominciato a piangere.

Una signora, passando, mi ha guardato con preoccupazione. Per un attimo, ho provato un senso di colpa per averla incupita, allora le ho detto: “Signora, non si preoccupi, non mi è successo nulla di grave, non mi è morto nessuno”. (Mi è uscito in questo modo!)

Ero demotivata a causa di uno scontro avuto in ufficio, per delle inezie, ma non era la prima volta. In realtà, da tempo sentivo che la mia creatività, e la mia energia in generale, non trovavano uno spazio adeguato in quel contesto. E questo mi frustrava terribilmente.

Seduta su quella panchina, mi sono arresa… e in quell’abbandonarmi ho visto quello che non volevo vedere: stavo lottando per un ruolo che, forse, non accettava chi ero diventata.

Ripensando a quanto avevo appena detto alla signora, ho borbottato fra me e me (non so se più ironica o sconfortata): “Beh, il morto c’è eccome, ed è il binario sul quale mi trovo”.

Credo sia normale crescere e andare avanti, anzi bisognerebbe insospettirsi quando ciò non accade. Solo che, a volte, accade nel modo in cui non ce lo aspettiamo.

C’erano parti di me connesse alla mia natura, al mio desiderio di essere guida, creatrice e ispiratrice, che premevano sempre più per emergere, per uscire allo scoperto. Erano parti che a quel binario non servivano; anzi, stavano diventando di intralcio.

Seduta su quella panchina, mi sono accorta che ero io a essere cambiata, ero io che non entravo più nel solito ruolo.

“E adesso?” ho pensato.

Adesso devi fare un altro salto”, sussurrò il mistero, incurante del mio lutto e della mia ansia.

Come tutti i grandi salti, spesso vedi solo il punto di partenza e non quello di arrivo, e il mio punto di partenza è stato chiedermi: “Quale binario mi sta aspettando? Dove mi sta spingendo la mia chiamata?”

Quando ho individuato una scuola di coaching certificata ICF, ho provato una gioia immensa e mi sono fidata di quella vibrazione. Poi mi sono dedicata ai tirocini e ho fatto ulteriori corsi di approfondimento.

Agli occhi degli altri ero la solita persona che faceva le stesse cose di sempre, ma lontano dal loro sguardo, al mattino presto e alla sera, studiavo e praticavo per darmi nuove competenze, nuove possibilità, cercando di scoprire chi io fossi veramente.

Ancora una volta, mi sono ritrovata ad applicare quelle consapevolezze che avevo narrato nei miei libri, compresa la pazienza e la perseveranza da una parte, e il coraggio e la fede nel seguire l’ignoto dall’altra.

Man mano che la penetravo, ho realizzato che la dimensione del coaching era qualcosa che non solo nutriva il mio “tempo libero”, ma che metteva insieme tutti i pezzi del mio percorso… insomma, era lei il mio nuovo binario, la mia strada, anche dal punto di vista professionale!

Ecco come ho lasciato andare il lavoro “sicuro” e ho aperto la mia attività.

Tutte le tappe del mio viaggio mi hanno portato qui; nessuna è stata sbagliata e ogni esperienza mi ha donato un tassello per completare il quadro.

Sì, esiste una strada per ciascuno di noi, una strada che non è scontata perché puoi prenderla solo se rispetti chi sei, solo se ti fidi della tua energia e dei tuoi talenti… e allora agisci di conseguenza.

Oggi, come coach, aiuto professionisti e sognatori a fare chiarezza con se stessi e a scoprire la loro direzione, che si tratti dei primi passi di un cambiamento o di individuare la missione della loro vita.

Siamo qui per fare la nostra parte, per far germogliare quel sogno di cui siamo portatori e protettori. È questo a restituirci il senso profondo dell’esistenza.

Camilla Ripani
Mindfulness & Self-Discipline Coach