Aiutare chi non vuole essere aiutato

In questi giorni riflettevo su come non sia possibile aiutare chi non vuole essere aiutato. Vale per tutti noi: possiamo fare entrare nella nostra vita solo ciò a cui apriamo la porta.

E allora, come fare con chi non è pronto a uscire dai propri problemi e proiezioni? Come fare per aiutare chi tiene la porta chiusa?

La risposta a questa domanda è composta di due tempi.

Il primo tempo è che comunque è possibile lasciare un seme. Il nostro compito non è cambiare gli altri, ma seminare tracce di un cambiamento. Vuol dire che possiamo dare l’esempio, mostrare che è possibile prendere altre strade, lasciare tracce di nuove realtà. Quando arriverà il momento, chi ne avrà bisogno seguirà quelle tracce.

Il secondo tempo è che gli altri in qualche modo riflettono parti di noi. Un detto alchemico afferma “come dentro, così fuori; come fuori, così dentro”. Il discorso è naturalmente più ampio e articolato ma, molto in sintesi, possiamo trovare quella parte di noi che è collegata con la persona là fuori e agire direttamente su questa parte.

Di solito il collegamento è di tipo emotivo oppure c’è un legame di ombra.

Per quanto riguarda il piano delle emozioni, dobbiamo partire da come ci sentiamo nei confronti della persona in questione, quali emozioni accende in noi. Il focus quindi di sposta sul nostro sentire.

Per il legame di ombra, questo è probabile quando la persona ci suscita un giudizio, un fastidio, un senso di repulsione. Vuol dire che quella persona è portatrice di energie (atteggiamenti negativi, pensieri disfunzionali, paure ecc.) che abbiamo rinnegato, giudicato, non accettato in primo luogo dentro di noi.

Lavorando sulle nostre emozioni e/o sulle nostre ombre (attraverso opportuni scavi di consapevolezza, aiutandoci con il coaching o altro) lavoriamo indirettamente anche anche sul suo “rappresentante esterno”, cioè sulla persona che vorremmo “aiutare”.

Può accadere, allora, che la persona cominci ad aprire la porta e raccolga i semi che trova. Oppure, invece, che in lei non cambi nulla, ma cambieremo noi e cambierà il nostro rapporto con gli eventi, che sarà comunque più sano, “guarito” sotto altri punti di vista.

Camilla Ripani
Mindfulness & Self-Discipline Coach

(Post originariamente pubblicato sui canali di Centro Stella Academy)

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