Il croccantino di cambiamento (passi piccoli e facili)

Se non abbiamo suddiviso i nostri obiettivi in sotto-obiettivi, piccoli e facili, probabilmente stiamo facendo un errore.

Ogni strada che porta alla meta è composta di piccoli passi.

Se i nostri passi ci creano fatica, non sono ancora abbastanza piccoli. Riduciamoli ulteriormente, in modo che ogni passaggio non implichi sforzo, ma sia accessibile e fattibile in breve tempo.

Poi, bisogna prendere nota di quanto compiuto e sottolinearlo, anche celebrando (è sufficiente una bella “x” sulla pagina dell’agenda, o in un tracker, e dirci “bravo!”).

La chiave è ridurre al minimo la "fatica", soprattutto se tendiamo a procrastinare o ci sentiamo facilmente sopraffatti, e gratificarci al massimo in relazione a ogni passo fatto.

Resistenze e blocchi

Tutti noi abbiamo delle credenze o “programmi inconsci” che descrivono un certo modello di mondo e che ci spingono a comportarci in base a tale modello. Tutte le idee e i cambiamenti che non confermano il modello acquisito vengono boicotatti.

Se raggiungere quel nostro obiettivo richiede di introdurre dei cambiamenti che non sono in accordo con i programmi che abbiamo dentro, stiamo pur certi che il nostro inconscio farà in modo di boicottare il processo, attivando resistenze e blocchi di ogni tipo.

Fare finta che nulla stia cambiando

La buona notizia è che possiamo muoverci verso il nostro obiettivo e allo stesso tempo fingere che non ci siano cambiamenti in atto, così da non stimolare le resistenze.

È quanto accade quando suddividiamo il nostro obiettivo in tanti piccoli passi: quell’eventuale credenza o programma “limitante” non si accorgerà di quello che stiamo facendo.

Quel certo programma entra in allarme ogni volta che proviamo a uscire dal suo “schema”, cioè quando proviamo a fare cose diverse da quanto si aspetta (nel bene e nel male), ma se facciamo poco – un piccolo pezzetto alla volta, tale che non sentiamo fatica o stress – non baderà più di tanto a quello che sta accadendo, perché crederà che la situazione sia generalmente immutata.

Si tratta, in breve, di bypassare quelle parti di noi che temono il cambiamento e cercando di conservare il vecchio modello del mondo. È con loro che dobbiamo “fare finta” che le cose non stiano cambiando.

Il croccantino di cambiamento

Attraverso i piccoli passi andiamo a nutrire la nuova direzione, ma lo facciamo un po' di nascosto, prendendo poco spazio, poco tempo, senza che divenga faticoso e quindi “evidente”.

È una sorta di “croccantino di cambiamento” che ci diamo, in direzione del nostro obiettivo. Essendo qualcosa di piccolo e facile, non attirerà l’attenzione delle nostre resistenze.

Esempi di croccantini di cambiamento:

– 2 minuti al giorno di meditazione
– 3 minuti al giorno di ginnastica
– lettura di 1 pagina di un libro alla sera
– Mettere in ordine un cassetto alla volta

Con costanza

È fondamentale che quel croccantino venga elargito su base quotidiana, con costanza, così diverrà man mano un’abitudine, poi una piacevole ricompensa, che verrà ricercata sempre più spontaneamente.

Una volta che i primi croccantini saranno diventati automatici e spontanei, possiamo aggiungerne altri, sempre procedendo con minuscole aggiunte in termini di tempo e/o quantità.

Alla fine, ci ritroveremo immessi sulla strada del cambiamento più grande e il nostro stesso inconscio non potrà che prendere atto della nuova realtà.

Ovviamente il discorso è ampio e articolato, perché ognuno di noi ha la propria strada, le proprie particolari sfide, ma questo non toglie l'utilità e l'importanza di fare piccoli passi, quando escogitiamo grandi cambiamenti!

Camilla Ripani
Mindfulness & Self-Discipline Coach

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