Veniamo al mondo con una missione

Veniamo al mondo con uno scopo, una missione che siamo venuti a perseguire.

Troviamo tracce di questa missione nella nostra infanzia, già quando siamo bambini.

A volte le tracce sono evidenti, per esempio quando ci sentiamo chiamati da un talento specifico, o un'abilità tecnica, particolare, o comunque da un interesse definito.

Altre volte le tracce sono più complesse, difficili da scovare, soprattutto se l'infanzia non è stata delle più belle e allora, se pur bambini, ci ritroviamo chiusi e meno spontanei.

Tuttavia, quel nucleo fondamentale, quell'essenza che accompagna la missione, è sempre presente, anche nelle situazioni più difficili.

Per esempio, se la tua missione fosse di aiutare gli altri a perseguire i loro sogni, a diventare chi sono davvero, da bambino, potresti avere una particolare sofferenza verso le bugie o comunque quando scopri che ti mentono.

A volte la dinamica appare al contrario: potresti essere un ragazzino molto bugiardo, perché il territorio dell'autenticità è una missione talmente imponente per te – missione che inconsciamente avverti – che cerchi di mantenerti alla larga più che puoi.

Man mano che cresci, inoltre, ti ritrovi sempre più spesso nella parte di colui che ascolta gli amici e li motiva nel fare scelte che siano autentiche per loro.

Guardare agli interessi e alle passioni è sempre un buon punto di partenza.

Durante la nostra vita, ci sono dei temi che ricorrono, degli interessi che non ci lasciano mai. Da bambini potevamo amare un certo tipo di argomenti, di storie, di miti. Non era per caso, è perché erano connessi ai codici che ci portiamo nell’anima.

Io amavo la favola del brutto anatroccolo. È quella favola in cui un anatroccolo viene preso in giro dai suoi fratelli e dagli animali della fattoria perché è diverso dagli altri, goffo e bruttarello. Preso dalla disperazione, scappa via e si ritrova a vivere una serie di situazioni molto rischiose... finché, un giorno, giunge presso un gruppo di cigni e scopre di essere accolto e apprezzato, laddove lui stesso è diventato un magnifico cigno! Era successo che l'uovo da cui era nato era in realtà un uovo di cigno, finito nel nido di un'anatra.

In questa favola ho amato sicuramente la parte di riscatto personale,  ma soprattutto ho amato il senso di gioia e realizzazione che si prova nello scoprire chi veramente sei e qual è la tua "famiglia".

Scoprire la missione di vita è un po' come scoprire la tua vera famiglia, è scoprire a quale dimensione appartieni veramente.

Ho impiegato un lungo tempo prima di mettere insieme i pezzi della mia missione – o perlomeno prima di farlo coscientemente (dato che il processo era già in moto da sempre) – perché si tende sempre a stare lontano da ciò che ci chiede di metterci alla prova.

Raramente possiamo portare avanti la nostra missione, se rimaniamo chi siamo nel momento in cui nasciamo. Dobbiamo prima trasformarci in quel potenziale che è insito in noi, ma come fare? Bisogna superare delle prove, correre dei rischi, uscire dal terreno di comfort.

La missione è una possibilità e non una certezza, una possibilità che ci diamo quando accettiamo la sfida di incarnare quel potenziale e trasformarci in una nuova versione di noi, quella migliore, quella capace di affrontare davvero ciò che la missione richiede.

Ti invito allora a tornare con il pensiero e con il cuore a quando eri bambino e a cercare le tracce di quella missione che da sempre ti chiama.

Queste tracce, come accennato, possono essere definite, avere un contorno più specifico... oppure essere più contestuali, metaforiche, simboliche, essere tracce che portano ad altre tracce.

Con la consapevolezza di oggi e un pizzico di intuizione puoi mettere a fuoco la tua missione di vita o le modalità più adatte a essa.

Camilla Ripani
Mindfulness & Self-Discipline Coach

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