Le nozze alchemiche

Ogni uomo e ogni donna porta dentro di sé, nell’aspetto psichico ed energetico, l'energia del sesso opposto. Significa che nella psiche di una donna abita il principio maschile, così come nella psiche dell'uomo abita il principio femminile.

Al femminile appartengono: la notte, il buio, la Luna, la fragilità, la ricettività, l'accoglienza, l'essere al di là del fare, la morbidezza, la dolcezza, la fluidità, l'ascolto, il farsi condurre, la sensibilità, la collaborazione, il nutrimento, il piano emotivo, la contrazione, ciò che è nascosto, l'intuito, la ciclicità, la comprensione del piano divino, lo Yin

Al maschile appartengono: il giorno, la luce, il Sole, la forza, l'essere emissivi, l'essere attivi, il fare, la durezza, la sana aggressività, il fuoco, il comunicare, il condurre, la determinazione, la competizione, la difesa dei confini, il piano mentale, l'espansione, ciò che è visibile, la logica, la linearità, l'attuazione del piano divino, lo Yang

Vi sono situazioni in cui occorrono le qualità del maschile, per esempio quando bisogna essere attivi, determinati, usare la logica… e altri momenti in cui occorre agire secondo il femminile, per cui è bene essere ricettivi, inclusivi, intuitivi. Entrambe le dimensioni sono continuamente richiamate e intrecciate nelle dinamiche dell'esistenza.

Non è possibile separare o posizionare maschile e femminile su scale di valori differenti, perché essi trovano il proprio senso ed espressione l'uno nell'altro. È come una danza di coppia, che trova il suo senso solo se entrambi i danzatori partecipano alla musica e sono in sintonia fra di loro.

Quando si entra in conflitto con l'energia maschile oppure con quella femminile, si intralcia la danza della vita e si generano squilibri e sofferenze, sia a livello esteriore, alimentando comportamenti di divisione e discriminazione, sia a livello interiore, spingendo la psiche a frammentarsi.

Un individuo è nel suo pieno equilibrio, nel suo pieno potere, quando integra i suoi aspetti esteriori con quelli interiori, cioè realizza in sé il matrimonio delle energie di cui è portatore: si tratta delle nozze alchemiche, dell'unione tra gli archetipi maschili e femminili.

Le nozze alchemiche nella donna

Una donna, in genere, manifesta se stessa e agisce nella vita esteriorizzando le caratteristiche tipiche del femminile. Ella, tuttavia, ha pieno accesso anche alle energie del maschile, alle quali può e deve congiungersi interiormente.

Questa unione, questo matrimonio psichico ed energetico, le permette di esprimere il suo femminile in pieno, per cui sarà ricettiva ma non passiva, sarà morbida ma senza buonismo, sarà a contatto con le emozioni ma senza perdere i propri confini. Il maschile che è nel suo profondo le porta pienezza, stabilità e armonia.

Se la donna è in conflitto con l'energia maschile, se non la “sposa”, può diventare eccessivamente passiva, dipendente, emotiva, lamentosa, fragile, senza difese, ossia arriva a manifestare gli estremi dell'energia femminile, quando non è pacificata da quella maschile. 

Può accadere che nella donna vi sia anche una inibizione del femminile, allora tenderà a manifestarsi in modo troppo aggressivo, rigido, competitivo, perché prevarrà la dimensione maschile.

Le nozze alchemiche nell'uomo

L'uomo, in genere, si muove nella vita ed esplica la propria azione attraverso le caratteristiche tipiche del maschile. Egli, inoltre, ha pieno accesso psichico ed energetico anche alle caratteristiche del femminile, al quale può e deve unirsi dentro di sé.

Le nozze alchemiche tra il suo principio maschile esteriorizzato e il suo principio femminile interiorizzato gli permettono di manifestare il suo maschile in modo ottimale, per cui sarà attivo ma non aggressivo, sarà fermo ma non rigido, sarà logico ma disposto ad aprire i confini della sua mente. Il femminile che è in lui gli dona completezza, flessibilità, equilibrio.

Quando viene meno il matrimonio con l'energia femminile, quando vi è un conflitto con essa, l'uomo rischia di diventare eccessivamente aggressivo, prepotente e rigido, perdendo l’accesso all’intuito e la capacità di creare rapporti... ossia esprime gli estremi della dimensione maschile, quando non bilanciata da quella femminile.

Può anche ritrovarsi con una carenza del maschile, rispetto a quello che è il suo potenziale ideale di manifestazione, allora tenderà a diventare più passivo, lamentoso e pauroso, e manipolabile dalle sue stesse illusioni.

Risolvere e integrare gli squilibri

Questi che sto citando sono solo alcuni esempi e alcune sfaccettature, certamente non esaustive, delle possibili modalità con cui le varie energie si esprimono in noi. Ma almeno possiamo farci una idea.

Il femminile, tra l'altro, è a sua volta declinato in diverse accezioni, più o meno ricettive, così come il maschile può esprimersi in archetipi differenti, più o meno direttivi. L'essenza da cogliere, qui, è il fatto che il maschile può dare il meglio di sé solo se incontra il femminile, così come il femminile è sanato e realizzato solo quando accoglie il maschile.

Se abbiamo delle disarmonie nel nostro maschile o femminile, proviamo a individuare quelle caratteristiche in cui siamo carenti, o che possediamo in modo eccessivo, e lavoriamo per riportarle nel giusto equilibrio.

Per esempio, se una donna è troppo "attiva", nel senso che non permette agli altri di fare le cose, ma vuole tenere tutto sotto controllo, giudica e dà continuamente ordini, allora potrà allenarsi nell'ammorbidire questo lato del carattere, sviluppando le qualità più femminili dell’ascolto, dell’empatia, del farsi condurre.

Donne con un tale temperamento possono anche essere in conflitto con l'energia maschile, nel senso che considerano gli uomini in qualche modo troppo superficiali, non presenti, non capaci di esprimere quella forza di cui dovrebbero essere portatori e allora cercano di sostituirsi a essa. La prova per la donna, qui, è permettere al maschile di esprimersi liberamente, il che aiuterà il suo stesso femminile a fare altrettanto. Se ha un partner, dunque, potrebbe lasciare che si prenda cura di lei o, più in generale, lasciargli la possibilità di “fare”.

Altro esempio. Se un uomo è troppo nervoso, prepotente o direttivo, potrebbe avere la necessità di riallinearsi con un “sentire” che ha messo da parte, di ritrovare un senso più autentico ai propri passi, così che diventi un "sano" condottiero al servizio dell'evoluzione del mondo, invece di un despota presuntuoso e impaziente al servizio solo di se stesso.

Questo tipo di uomini può avere anche un conflitto con le energie morbide delle donne, considerandole in qualche modo deboli, irrazionali oppure manipolatorie. Se l'uomo, tuttavia, lascia al femminile la libertà di palesarsi nei suoi aspetti di fragilità e irrazionalità, scoprirà come il suo maschile assumerà, di conseguenza, forme più libere. Con la partner, l'esercizio potrebbe essere quello di lasciarla esprimere in modo emotivo, senza sminuirla o chiedendo spiegazioni, magari accorgendosi, così, che c'è un universo di doni e intuizioni dietro i flussi del sentire.

Gli sposi

Si dice che dietro ogni uomo realizzato e nel pieno potere di sé ci sia una donna al suo fianco. Potremmo dire lo stesso per ogni donna. Ma l'uomo o la donna al nostro fianco sono, prima che esteriori, soprattutto interiori: sono quelle energie a noi complementari con le quali ci sposiamo alchemicamente.

Proprio tale unione interiore ci permette di ritrovare questo matrimonio anche al di fuori di noi, nelle relazioni che viviamo, poiché "è vero senza menzogna, certo e verissimo, che ciò che è in basso è come ciò che è in alto e ciò che è in alto è come ciò che è in basso per fare il miracolo della cosa unica", come ci ricorda Ermete Trismegisto.

I principi alchemici dell'unione fra esterno e interno, maschile e femminile, visibile e invisibile, sono esposti anche nel Vangelo apocrifo di Tommaso, dove Gesù afferma: "Quando farete in modo che due siano uno, e farete sì che l’interno sia come l’esterno e l’esterno come l’interno, e l’alto come il basso, e quando farete del maschio e della femmina una cosa sola, cosicché il maschio non sia più maschio e la femmina non sia più femmina, e quando metterete un occhio al posto di un occhio e una mano al posto di una mano e un piede al posto di un piede, un’immagine al posto di un’immagine, allora entrerete [nel Regno del Padre, NdR]".

E nelle coppie gay?

Spesso mi viene chiesto come funzioni tutto questo “gioco” di energie femminili e maschili nelle persone gay.

Premesso che, dal punto di vista alchemico, l’obiettivo è integrare le nostre parti, consce e inconsce, e quindi anche le nostre energie femminili e maschili, è bene, prima di tutto, avere consapevolezza di come queste energie vogliono “esteriorizzarsi” attraverso di noi e se lo fanno per rispondere a una chiamata autentica, a una natura che realmente ci appartiene (e questo a prescindere dall’orientamento sessuale che si pensa di avere).

Diversamente dalle persone eterosessuali, può accadere che sia l’energia maschile sia quella femminile siano presenti entrambe come modalità di manifestazione, quindi che i due principi siano esplicitati. Per esempio, possiamo avere un corpo fisico maschile e una personalità femminile, quindi la nostra esteriorità paleserà entrambi gli archetipi.

Ciò, tuttavia, non toglie la necessità – sempre dal punto di vista alchemico – di ricreare le nozze alchemiche fra i principi apparenti e quelli interiori. Riprendendo l’esempio proposto, significa che se la mia natura è quella di avere un corpo fisico maschile e una personalità femminile, nella mia psiche saranno altrettanto presenti, in modo complementare, il femminile e il maschile.

Il punto è: sono consapevole di come coniugo in me il femminile e il maschile? Quali di queste energie caratterizzano la mia forma di manifestazione, e quali, invece, appartengono alla mia realtà interiore? Tutto ciò è espressione di chi sono davvero? Sono in pace con entrambe con queste energie, oppure ci sono conflitti?

Se sono in pace, se c’è equilibrio nel mio rapportarmi con il maschile e il femminile, quale che sia il mio personale modo di esprimere e vivere queste dimensioni, allora questo è quello che conta, perché inevitabilmente incontrerò questo stesso rapporto anche nella vita esteriore.

Conclusione

Come accennato prima, queste sono riflessioni ed esempi che non devono essere considerati in modo assoluto, perché l’argomento è vasto e abbraccia tanti settori, da quello culturale e psicologico a quello neuroscientifico e spirituale; l’intento, qui, è semplicemente parlarne in modo alchemico e stimolare la presa di coscienza verso queste due splendide energia dell’esistente, femminile e maschile, Yin e Yang, per scoprire come esse vivono attraverso di noi.

Maschile e femminile chiedono di essere riconosciuti nella loro essenza, rispettati e integrati. La loro unione è sorgente di verità e armonia, coinvolge tutti i livelli dell’esistente, esplicito e implicito, formale ed essenziale, ed è alla base del “matrimonio” tra cervello intuitivo e cervello logico, tra mondo invisibile e mondo visibile, tra fragilità e forza, tra percepire la propria missione e portarla a compimento.

Camilla Ripani
Mindfulness & Self-Discipline Coach

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