Voglio essere invisibile

Voglio essere invisibile!”. Quando ero piccola, e anche meno piccola, mi dicevo spesso questa frase.

Ero una bella ragazzina e attiravo l'attenzione, ma mi faceva sentire a disagio. E poi, a casa, e anche a scuola, ero bersagliata dalle critiche, perché avevo difficoltà emotive e una personalità atipica. Per questo, per tantissimo tempo, ho invocato l'invisibilità.

Di notte, sognavo di nascondermi dentro oscure caverne oppure di impugnare la mia bacchetta magica e rendermi trasparente agli occhi degli altri e dei mostri.

Tutto ciò mi è ritornato in mente quando, qualche giorno fa, un'amica mi ha detto: “Hai una luce diversa, è come se tu stessi uscendo allo scoperto”.

Ho pensato: “Caspita, in effetti sta accadendo che… sto mettendo me stessa al centro delle mie scelte, di conseguenza sto dando valore ai miei obiettivi e a ciò che desidero portare nel mondo. Non solo, scrivo post e realizzo video sui social, dove sono l'ambasciatrice del mio stesso pensiero. Altro che agognata invisibilità, qui sto salendo su un palco, con i riflettori puntati addosso!”

Uscire allo “scoperto” come mi fa sentire?

In passato mi avrebbe fatto sentire... male, a disagio. E forse sarebbe così anche oggi, se non fosse per il fatto che io non sto salendo su un palco qualunque, ma è il palco del mio cammino: non solo quel posto mi appartiene, ma è mio dovere occuparlo e usarlo per farne qualcosa di buono. In altre parole, è mio dovere uscire dall'invisibilità.

Ci sono tanti modi, in realtà, per rendersi invisibili, e io ne ho sperimentati diversi.

Diventi invisibile quando scegli un percorso scolastico o universitario che non ti coinvolge, ma vuoi far contenta la tua famiglia.

Diventi invisibile quando accetti il corteggiamento di qualcuno che in realtà non ami, non apprezzi, però ti tranquillizza il fatto che sei tu a piacergli.

Diventi invisibile quando resti a lavorare in un contesto che ti drena via le energie e ti lascia nella frustrazione, e dai per scontato di non avere altre possibilità.

Diventi invisibile quando, ogni giorno, rinunci a fare la cosa giusta per te, ma ti accontenti di gratificazioni immediate che ti portano a uno stile di vita che ti fa ammalare.

Diventi invisibile quando ti ripeti "non posso cambiare", "sono fatto così", perché è più comodo un regno stretto ma conosciuto, rispetto a uno più grande ma ignoto.

Diventi invisibile ogni volte che dentro di te vuoi dire "no" ma poi dici "sì", per non far dispiacere, per "amore della pace" o perché credi che i tuoi confini, lo spazio che occupi con il tuo esserci, non abbiano valore.

Diventi invisibile quando rinunci a far sentire la tua voce, a esporre la tua luce, a donare ciò che hai di meraviglioso e potente, per evitare che altri possano giudicarti o metterti in discussione.

Diventi invisibile quando ti trasformi nel tuo primo sabotatore, trovando scuse e scuse per rimandare – e infine mollare –, così da non rischiare gli scomodi cambiamenti che spesso seguono a responsabilità più grandi.

E diventi invisibile anche quando vuoi renderti visibile cercando l'attenzione degli altri, usando il successo, i soldi, i ritocchi chirurgici, i comportamenti stravaganti... senza accorgerti che quella è solo un'altra forma di invisibilità.

Come uscire, allora, dall’invisibilità?

Esci dall’invisibilità quando ti vai a prendere la scena che ti appartiene. Quando scegli di dare voce a chi sei. Quando segui la tua strada, e non quella che ti viene indicata.

Cosa aspetti a uscire dall'angolo buio? Cosa aspetti a fare quello che è giusto per te? Cosa aspetti a rispondere alla tua chiamata? Cosa aspetti a diventare visibile?

O vuoi continuare a giocare in piccolo e remare contro di te?

Sappi che niente e nessuno verrà a salvarti. E, se ti viene a salvare, è solo per condurti in una nuova prigione.

Certo, ci sono prigioni ben arredate e dove ti trattano pure bene. Ma restano prigioni. Restano luoghi dove tu non sei libero di essere chi sei e manifestare il tuo incredibile potenziale, dove tu non sei il centro del tuo universo di manifestazione, ma solo un orpello nel piccolo mondo di qualcun altro.

Quale sarà il tuo prossimo passo? Sarà nella direzione dell'invisibilità… o del diventare quella persona che è in grado di liberare la propria luce e farlo con orgoglio?

È proprio vero che, spesso, non hai paura di fallire, ma hai paura di uscire dall'invisibilità, hai paura di "esporti", di salire su quel palco e crescere, come individuo, e come professionista.

Ed è anche vero che, se non lo fai – se non combatti per uscire dalla tua "invisibilità" e manifestare “te” nel pieno della tua radianza – ma segui altre strade, prima o poi ti ritrovi a chiederti qual è il senso della vita… e non c’è denaro, successo o persone che possano risponderti.

La risposta arriva solo quando sali su quel palco e accendi i riflettori.

Camilla Ripani
Mindfulness & Self-Discipline Coach

Trovi questo post anche in versione “audio” a questo link.

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